ASSOCIAZIONE
CASA FAMIGLIA
LODOVICO PAVONI

 

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UNA TESTIMONIANZA

Spett.le
PadreSilvia

Roma 22/01/2002

Chi le scrive è una persona qualunque, che da un po’ di tempo avverte con se stesso una accresciuta serenità. Non intendo narrarle la mia vita, vorrei comunque narrarle un’esperienza da me vissuta nel periodo natalizio appena trascorso.

Nel settembre deI 2001 conosco una persona per caso (il sig. Paolo) che a sua volta mi fa conoscere il Sig. Rolando. Con loro instauro subito un rapporto di amicizia sereno e spensierato, (sono un artigiano da circa 19 anni e la mia attività è sempre in auge tra le migliori in Italia, quindi trovare delle persone disinteressate non è facile. Dopo diversi scambi di vedute positive e costruttive decidiamo unanimementedi fare un "certo percorso" insieme.

Con le festività natalizie decidiamo di fare qualcosa di positivo, (io facevo volontariato poi con l’aumentare del lavoro non ho più potuto) quindi ci informiamo tramite il nostro municipio (il VI ) se nel quartiere esiste una struttura che avesse bisogno di "aiuto".

Dopo varie ricerche scopriamo la Casa Famiglia Lodovico Pavone, sostenuta in tutto e per tutto da Padre Claudio e dalla sigra Clara, due "individui" da prendere ad esempio. Con loro instauriamo subito un rapporto di amicizia mentre Rolando, Paolo ed il sottoscritto cercano di individuare in che modo rendere fattivo quanto ci siamo proposti. L’idea giusta viene a Rolando:

"Facciamo un presepe e usiamolo come centro di raccolta per la casa famiglia". La cosa è piaciuta subito a Paolo e così mi sono unito anch’ io. In poco tempo ci accordiamo con il municipio che d’accordo con l’A.G.S. Condottieri (il nuovo mercato coperto del Pigneto ) ci mettono a disposizione un box non ancora assegnato e cosi il 18 di Dicembre, iniziamo questa "avventura".

Nonostante il mio scetticismo le persone cominciarono a venire al presepe (che devo dire siamo riusciti a fare proprio bello), portando di tutto e tutto quello che chiedevamo in merito ai bisogni della "casa" la gente lo esaudiva. Man mano che passavano i giorni cominciavo a capire che la "casa" non era gradita a molti nel quartiere perché ospitava e aiutava tutti "purtroppo anche gli stranieri" ritornello che conosco bene e padre Claudio e la sigra Clara erano troppo accondiscendi anche con gli zingari, parole che ripetevano anche le persone che poi mi dicevano che ad un’altra parrocchia questo non succedeva.

Cercavo di instaurare un rapporto con queste persone e pian pianino cercavo di spiegare che "sono tutti figli e per questo tutti uguali" ma allo stesso tempo dicevo pure che, detto da gente che andava in chiesa, mi lasciava perplesso (io sono ateo e in quei momenti mi sentivo più cristiano di loro). Comunque in quei 18 giorni di permanenza al presepe, io Rolando e Paolo, abbiamo fatto una nuova esperienza e alla fine visti i risultati ottenuti devo dire che la gente ha capito l’importanza della "Casa" premiandola e anche avvicinandosi a "Essa".

Personalmente credo che incontrando Padre Claudio e Clara, sono riuscito ad accrescere il mio bagaglio di esperienza e nel vederli il giorno dell’ Epifania distribuire i doni (sia quelli forniti dalla protezione civile sia quelli forniti dai visitatori del presepe) mi sono commosso. Inoltre nel vedere i bambini felici dei doni ricevuti (anche se usati) ho capito che alle volte un gesto è tanto nella vita.

Silenziosamente ho ringraziato per avermi fatto partecipe….

Mi scuso se ci sono errori ma sono le 2 del mattino e se non le scrivevo ora, sicuramente non

l’ avrei più fatto.

Cercherò anche di mandargli le foto spero di farlo entro domani

 

SALUTI DA VALTER